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Si è svolto nei giorni scorsi nella sala congressi G. Ravasio della Provincia del VCO, il convegno La casa che vorrei: soluzioni abitative per il durante e dopo di noi. L’iniziativa è stata organizzata da ANFFAS VCO in collaborazione con la Cooperativa Isola Verde, nostra consorziata, e il Centro Servizi NO-VCO. Un’occasione preziosa per affrontare un tema di grande attualità sociale e culturale che ha evidenziato il bisogno di persone con disabilità lievi e medie di avere un proprio luogo e una propria indipendenza abitativa; l’esigenza delle famiglie di avviare con i propri congiunti percorsi di autonomia in prospettiva futura, genitori e figli stanno invecchiando; la necessità di trovare nuove modalità di integrazione tra pubblico e privato per massimizzare gli interventi.

I relatori

I numerosi relatori presenti hanno infatti dato un quadro preciso sulla situazione delle possibilità abitative per persone con disabilità in Piemonte e nel VCO evidenziando i progetti in programma e le necessità raccolte. Hanno infatti portato la loro preziosa testimonianza: la presidente dell’ANFFAS VCO, Ottavia Camona; la dottoressa Maria Antonietta Cozzolino, della Direzione Welfare e Sanità della Regione Piemonte; il dottor Giancarlo D’Errico, presidente dell’ANFFAS Piemonte e membro del direttivo nazionale dell’associazione; la dottoressa Francesca Zanetta, vicepresidente della Fondazione Comunitaria del VCO e consigliere di Fondazione Cariplo; i rappresentanti dei tre CISS del VCO, dottor Andrea Lux, per Ossola, dottor Antonio Attinà per il Verbano e dottor Angelo Barbaglia, per il Cusio. A fare gli onori di casa e a portare il saluto e i ringraziamenti della Provincia Rino Porini; la conduzione dell’evento è stata affidata al dottor Flaviano Zandonai, Open Innovation Manager Gruppo Cooperativo CGM.

La co-progettazione

«Il tema emerso dal convegno – sottolinea Davide Lo Duca, presidente del Consorzio – getta le basi per avviare finalmente un percorso di co-programmazione del territorio. Questa nasce dalla esigenza di «programmare insieme» il welfare del territorio. Quei territori che hanno messo a sistema una collaborazione concreta ne sperimentano i benefici costruendo analisi più ampie, risposte più puntuali e divenendo attrattivi per le risorse straordinarie. Si pensi ai bandi PNRR e al livello di qualità che si riuscirebbe oggi a offrire nelle proposte, se si fosse avviata per tempo la co-programmazione. Ogni settore può essere co-programmato, ogni ente pubblico può co-programmare, ma per farlo ha bisogno di un terzo settore maturo e competente. Il convegno di venerdì ha dimostrato, una volta di più, che il terzo settore nella Provincia del VCO è forte, coeso, competente e possiede una capacità di lettura dei bisogni e costruzione di proposte di altissimo livello».

Le case study

Il valore della co-progettazione è emerso, sin dai saluti, con l’intervento del presidente del CST VCO Novara, Daniele Giaime, che ha espresso la volontà e la disponibilità a co-progettare soluzioni con l’ente pubblico “per rispondere alle esigenze e ai sogni delle persone fragili“. Analoghe conferme hanno portato le esperienze dei due relatori trentini: il dottor Fabrizio Giurgevich che ha portato l’esempio virtuoso di Dolomiti Energia come finanziatore sostenibile di politiche dell’abitare e la dottoressa Silvia Vogli del Consorzio Consolida Trento che porta avanti il progetto “Abitare il futuro”, frutto di una co-progettazione tra pubblico e terzo settore, che ha virtuosamente modificato le politiche pubbliche dell’abitare, portando il progetto anche fuori dalle strutture gestite dai servizi pubblici stessi.

La casa di Piero

Il convegno è stata l’occasione per presentare il progetto La casa di Piero di Cooperativa Isola Verde; un progetto apparentemente lontano dal focus di una cooperativa di tipo B ma che invece, come ha spiegato bene il presidente Massimo Forni: «Il senso dell’accoglienza anche al di fuori del lavoro fa parte del nostro DNA. Una vocazione che è con noi sin dalla nostra fondazione e che ci ha sempre messi al fianco delle nostre persone per aiutarle anche in situazioni di inclusione sociale che parte dal lavoro ma si concretizza nella quotidianità del vivere. Riteniamo importante, in questo momento della nostra storia, accettare un’altra sfida, così come abbiamo fatto 40 anni fa, diventare interlocutori di una co-progettazione territoriale, in cui siano riconosciuti i ruoli di Enti pubblici e Terzo Settore, per la creazione di una nuova cultura e di una nuova idea di abitare sociale».

Accanto a Massimo Forni, per presentare il progetto: Anna Riva, consulente di progetto, l’avvocato Francesco Culot, l’architetto Alessandra Giovagalli, il dottor Tommaso Fusaro, Mauro Francioli, tutore di Piero e volontario di Isola Verde.

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